sarebbe andato da Col San Martino e Guia, per
finire, oltre il crinale, a Stabie; decisamente di collegamento
(e secondaria) appare infine la via che, partendo da Altino e
procedendo sulla destra argillosa del Sile, toccava Treviso, quindi
si diramava: un percorso toccava Quinto, Ponte del Tiveron, Settimo,
Levada e a Loreggia si congiungeva con la via Aurelia; un secondo
tracciato da Treviso procedeva per Postioma, Montebelluna, Levada,
Fener, e raggiungeva infine Feltre sempre correndo, in questultimo
tratto, sulla destra del Piave. In poche parole la città
di Feltre, al di là di tante ipotesi, resta sempre un fulcro
importante di tutta la via Claudia Augusta. Soltanto ricerche
darchivio approfondite, scoperte più o meno casuali,
e, soprattutto, scavi condotti nei punti ritenuti critici del
percorso potranno offrire testimonianze capaci
di individuare, con relativa approssimazione
alla verità, il più probabile percorso di questa
strada, soprattutto nel tratto tra Altino e Trento.
Più in particolare tali ricerche faranno in modo di mettere
in luce non solo il tracciato o gli artefatti sicuri e quelli
problematici e discussi di tale arteria stradale,
che attualmente unisce ben tre entità statali (Italia,
Austria, Germania), ma mireranno pure a sottolineare lalta
valenza territoriale, civile, culturale, economica e turistica
di una via che ha collegato per sempre i territori veneti e retici
della Pianura Padana orientale e dellAlto Adriatico (e nominatamente
Altino, città progenitrice di Venezia) con i territori
del Danubio, un fiume simbolo del germanesimo e del collegamento
fra terre e popoli diversi, vera anima alle radici dellEuropa.
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