La Claudia Augusta tra l’Adriatico e il Danubio
LO SNODO DI FELTRE
 
Ipotesi, problemi e prospettive di un’arteria stradale
alle origini dell’Europa
 
     

La La civiltà di un popolo si riconosce dall’efficienza e dalla distribuzione delle strade. Uno Stato infatti da sempre si costruisce, si organizza e si amministra attraverso un’efficiente rete stradale. E Roma, padrona del più vasto e duraturo impero di tutti i tempi, era ben consapevole di tale necessità. Per questo le sue guerre di conquista di territori sempre più ampi finivano in ultima istanza per essere “guerre di costruzione”, in cui il tracciato, o meglio, la messa in opera definitiva di arterie stradali con tutti gli artefatti di servizio che le accompagnavano (stazioni, luoghi di sosta, alberghi, stalle, magazzini, centri di servizio e di controllo) finiva per assumere funzioni non solo militari, ma anche (e soprattutto) commerciali, culturali, amministrative, paesaggistiche e, più in generale, civili nel più ampio significato.
In poche parole una strada era non solo un luogo di transito da un sito ad un altro, ma anche un’arteria di coordinamento territoriale e amministrativo, che coinvolgeva le più significative attività dell’area interessata, condizionandone gli aspetti esistenti e i futuri sviluppi sotto il profilo civile, storico e artistico. Per questo le vie romane, in generale, hanno condizionato fino ai tempi di Napoleone (e anche dopo) l’assetto territoriale europeo, anche e soprattutto per le loro caratteristiche strutturali e urbanistico-territoriali. Esse infatti, per mantenere lungo tutto il corso dell’anno la loro praticabilità ed efficienza, mostrano di elevarsi quasi sempre sul piano di campagna circostante servendosi di terrapieni, sopraelevazioni, muri di sostegno; corrono, se possibile, nelle vicinanze dei grandi fiumi navigabili (le autostrade dell’antichità) in posizione sopraelevata e sicura (evitando pertanto l’argine più esposto alle tracimazioni delle acque fluviali) allo scopo di scambiare con il traffico fluviale vari e reciproci servizi di trasporto; nelle vallate tendono a procedere non nel fondovalle talora acquitrinoso o paludoso, ma in posizione lievemente sopraelevata “ai piedi” dei rilievi montani; evitano, per quanto possono, le pendenze eccessive e i luoghi franosi, nonché i luoghi troppo ventosi



e turbolenti, soprattutto se esposti alle nevi e ai ghiacci, eterni nemici del traffico. Esempi di questa maniera di procedere possono essere individuati con grande aderenza in percorsi stradali romani, pressoché sicuramente individuati, che superano l’arco alpino occidentale, e cioè nell’importante via Iulia Augusta sulla costa ligure per Ventimiglia e il confine gallico, nella via da Torino per la Val di Susa e il Colle del Monginevro, nella via  che da  Milano  per Ivrea  raggiungeva  Aosta per poi