L'antica strada imperiale romana
DA ALTINO
 
La posizione particolarmente strategica per i flussi di traffico e per gli scambi diede impulso allo sviluppo dell’abitato di Altino fin dall’età del ferro.
 
     

Proprio «ab Altino» iniziava la via romana Claudia Augusta, come si legge nelle iscrizioni dei miliari collocati lungo il suo asse stradale. Al momento dell’inizio della costruzione di questa via militare Altino era una delle grandi città della Venetia, collegata al complesso reticolo stradale della penisola italica attraverso un’altra importante via, l’Annia costruita

Campagna Altinate

Quei “segni” topografici, oggi tutti ben documentati e rilevati mediante ricerca archeologica, sono attualmente ben visibili soprattutto per quanto attiene alla via Claudia Augusta. A nord dell’antico insediamento altinate, si può osservare il suo tracciato che passa in mezzo ai campi e poi si trasforma

     

nel 131 a.C., una strada che proveniva da Padova, passava per il centro urbano altinate e proseguiva fino a Concordia e ad Aquileia.
Il municipium di Altino scambiava rapporti sociali e merci da una parte con la colonia di Aquileia fondata nel 181 a.C. e dall’altra con i municipi di Padova, Adria e, mediante la connessione con la via Popilia, con Rimini, senza trascurare la sua viabilità minore di collegamento con Opitergium (Oderzo). Dopo l’avvio della costruzione dell’arteria militare destinata a valicare le Alpi, in Altino si venne creando un’importante intersezione di viae di valenza non solo locale, che vedevano in quella città ormai ben sviluppata ed elogiata da grandi scrittori come Marziale e Columella un punto di riferimento strategico e logistico di primaria importanza. Trovandosi collocata in prossimità del mare ­ allora la laguna non si era ancora formata, almeno nella consistenza che oggi apprezziamo ­ la città, che era dotata di un porto rinomato, si poneva inoltre quale anello di scambio intermodale tra i tragitti marittimi, che avvenivano per il celebre itinerario detto dei «Septem Maria», la via fluviale del Sile-Piave (giacché pare certo che un grande ramo della Piave passasse allora per il corso inferiore del Sile) e le tradizionali vie di terra che partivano a raggiera dal centro urbico.

La peculiarità della Claudia Augusta rispetto alle altre strade che intercettavano il centro abitato di Altino consiste nella sua lunga conservazione: se l’Annia e la via per Oderzo decaddero presto ed il loro tragitto andò perduto, la Claudia Augusta rimase vitale sia nel periodo della decadenza dell’impero, sia per i lunghi secoli dell’agonia di Altino.
Questa arteria, infatti, mantenne una propria valenza in funzione dei collegamenti con Feltre e con le regioni transalpine. Di questa persistenza nel tempo il basso trevigiano conserva ancora sino ai nostri giorni un lungo tracciato dell’antica via, che da Altino si spinge sino alla strada statale Postumia, detta comunemente Callalta, raggiungendo la località di Olmi di San Biagio di Callalta. Alternando tratti coltivati, nei quali è pur sempre ben visibile l’assetto stradale delimitato dai fossati laterali, a tratti di attuale uso stradale, la Claudia Augusta conserva nel suo percorso trevigiano (soprattutto ai confini tra Sant’Elena sul Sile e Biancade) alcune sue porzioni ancora meravigliosamente integre, con l’alto terrapieno digradante sui lati verso i due fossi esterni.
È plausibile ritenere che per rendere possibili i commerci con le regioni montane l’asse stradale romano sia stato mantenuto in efficienza fintantoché rimase vitale la città di