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IL TRACCIATORE
DELLA VIA
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La via Claudia Augusta è così
chiamata dai moderni in ricordo dellimperatore Claudio il
quale, nel 46 d.C., la munì, cioè la dotò
di quei duraturi requisiti infrastrutturali (lastricazione, fossati,
miliari, ponti, stazioni di posta) che ne fecero in età romana
un asse di scorrimento portante della viabilità militare
e civile dalla pianura padano-veneta fino al Danubio.
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Limperatore stesso, però, nel testo
dei due miliari rinvenuti a Rablat e a Cesiomaggiore attesta che
il primo tracciatore della strada fu suo padre Druso «[
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Claudio [
] costruì la via Claudia Augusta che il
padre Druso aveva tracciato quando aprì le Alpi con la
guerra [
]». Il riferimento è a un episodio
significativo delle cosiddette guerre alpine che videro impegnate
le legioni di Augusto nel 15 a.C. con lobiettivo di annettere
allimpero romano i due versanti della catena delle Alpi
orientali. In quelloccasione il comando venne affidato ai
figliastri del principe, Tiberio (il futuro imperatore) e il fratello
Druso, secondi nella linea di successione al soglio imperiale.
Dai resoconti storiografici e letterari dei contemporanei si apprendono
le fasi e le modalità delle azioni incrociate con cui i
legati dellimperatore impostarono la campagna congiunta.
Tiberio, proveniente dalle Gallie, si diresse da Basilea verso
il territorio compreso fra il lago di Costanza e la valle inferiore
dellInn, nella cosiddetta Vindelicia, fino alle sorgenti
del Danubio. Druso, invece, provenendo dallIllirico e utilizzando
il percorso della futura via Claudia Augusta, raggiunse e occupò
la cosiddetta Rezia penetrando quindi in Baviera dove si ricongiunse
con le forze del fratello. Assai problematica si presenta in proposito
la definizione del percorso seguito dal generale ventitreenne,
da Altino (la Venezia romana) fino a Pons Drusi, la località
presso lattuale Bolzano così nominata nella cartografia
antica perché da lui derivò il proprio nome. È
probabile però che lesercito drusiano, nellintento
di snidare e annullare ogni resistenza, operasse rastrellamenti
a raggiera nelle vallate alpine, seguendo più di un tracciato
viario. Ma il successo delloperazione alpina non costituì
che la premessa di una ben più ambiziosa impresa militare
in Germania.
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premessa di una ben più ambiziosa impresa militare
in Germania.
Egli, infatti, nel corso di quattro campagne dal 12 al 9 a.C. sconfisse
ripetutamente le tribù germaniche, costruì un canale artificiale
nel territorio dei Batavi, chiamato fossa Drusiana, costeggiò
con navigazione di cabotaggio il Mare del Nord, risalì il fiume
Elba e ottenne per i sui brillanti successi ben due salutazioni imperatorie,
gli ornamenti trionfali e il consolato, ma morì fra lottobre
e il novembre del 9 a.C., appena ventinovenne, per i postumi di una
caduta da cavallo.
La sua memoria, coltivata con affetto da Augusto, conobbe un parziale
oscuramento al tempo del regno del fratello Tiberio il quale si appropriò
in parte del merito dei suoi successi; a riscattare dalloblio
il suo ricordo e la sua figura fu il figlio, limperatore Claudio,
che non mancò di riconoscergli la primogenitura del tracciato
della strada destinata ad unire Adriatico e Mitteleuropa.
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